RUTH – Microcredito di libertà

Comunità - Oct 2023

Il progetto Ruth – Microcredito di libertà nasce come risposta al fenomeno della violenza di genere, è dedicato alle vittime e promuove la loro emancipazione ed inclusione sociale e finanziaria. In particolare vuole agire sulla violenza economica, ovvero quella forma di controllo esercitato sull’autonomia di una persona, al fine di renderla completamente dipendente da sé, come accade quando un uomo impedisce alla donna di lavorare, di gestire il suo denaro o la costringe a sottoscrivere impegni economici.

La Convenzione di Istanbul, siglata nel 2011, equipara la violenza economica alle altre forme: psicologica, fisica e sessuale. Riconosce in essa una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione contro le donne. Introduce il concetto di violenza domestica, intesa come quegli atti che “si verificano all’interno della famiglia o del nucleo familiare o tra persone legate, attualmente o in passato, da un vincolo di matrimonio o da una relazione affettiva, indipendentemente dal fatto che l’autore di tali atti condivida o abbia condiviso la stessa residenza con la vittima”. 

La violenza di genere è un fenomeno in espansione e costituisce un problema sociale che riguarda tutti, è fondamentale reagire con strumenti efficaci che tutelino le donne vittime di tale contesto e lavorare sulla prevenzione dei comportamenti violenti e sull’empowerment delle vittime. 

Il Protocollo d’Intesa 

Nasce per questo il Protocollo d’Intesa sul “Microcredito di libertà – Protocollo di Microcredito per l’emancipazione economica delle donne che hanno subito violenza” sottoscritto dal Ministero per le pari opportunità e la famiglia, dall’ENM Ente Nazionale Microcredito, dalla Caritas Italiana, dall’ABI – Associazione bancaria italiana e dalla Federcasse – Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo.

Protocollo che ha come obiettivo il sostegno delle donne vittime di violenza verso un percorso di autonomia, orientandole e accompagnandole nell’utilizzo di strumenti di emancipazione economica e sociale che altrimenti sarebbero difficilmente accessibili, e contribuendo così a potenziare capacità e fiducia in loro stesse. 

Per far ciò è prevista l’attivazione di un programma di microcredito sociale e di microcredito imprenditoriale che possa favorire l’emancipazione da forme di sudditanza economica delle donne vittime di violenza maschile attraverso l’istituzione di un Fondo di Garanzia nazionale.

A chi è rivolto e le modalità di richiesta

Il progetto è rivolto alle donne, con o senza figli, che versano in particolari condizioni di vulnerabilità e di esclusione sociale e finanziaria. Non sono in grado di fare fronte alle spese ed alle necessità personali e familiari e che abbiano intrapreso un percorso di fuoriuscita dagli abusi presso un Centro antiviolenza e/o in una Casa rifugio.

L’accesso può avvenire soltanto attraverso un primo contatto con un CAV, come Voce Donna ETS, e la somma massima erogabile è di 10.000 euro, che verrà restituita in rate mensili a partire dal mese successivo o, in circostanze particolari, dopo tre mesi di preammortamento. Il microcredito è a tasso zero, il conto è gratuito e tutte le attività non comportano alcun costo per le beneficiarie.

Per quanto concerne il territorio pordenonese la domanda di accesso può essere fatta fino ad esaurimento delle risorse disponibili e comunque non oltre il 10 novembre 2024.