Intervista a Paolo Castagna, Presidente di Itaca

Abitare - Dec 2022

Paolo Castagna è il presidente della Cooperativa Itaca, fondata nel 1992 a Pordenone e membro promotore di Fondazione Well Fare Pordenone dal 2016. 

Itaca è una Cooperativa Sociale che opera in sei aree: Domiciliare Anziani, Residenziale Anziani, Disabilità, Salute Mentale, Minori Età Evolutiva, Politiche Giovanili e Sviluppo di Comunità, con servizi diffusi in una vasta area territoriale che comprende il Friuli Venezia Giulia, le province venete di Treviso, Venezia e Belluno e la provincia autonoma di Bolzano.

Itaca nasce come costola della Coopnoncello, ed è una Cooperativa di tipo A, ovvero che si occupa di assistenza alla persona, declinata in tutte le sue forme, dall’assistenza anziani domiciliare e presso strutture dedicate, all’assistenza disabili e minori con servizi educativi territoriali, scolastici e di dopo scuola, oltre che attività di sviluppo della comunità.

Quest’anno Itaca festeggia 30 anni di attività, un momento importante per la Cooperativa che ha voluto, in parte, condividere con Fondazione Well Fare Pordenone e dedicare al progetto Vite da Vivere. In questa occasione, abbiamo avuto il piacere, di porre qualche domanda al Presidente Castagna.

Cosa vi ha portato nel 2016 ad entrare in Fondazione?

Itaca ha deciso di essere tra i soci promotori, fin da subito, perché nella Fondazione abbiamo trovato una lettura molto vicina alla nostra modalità di essere e di vedere le cose.

Fondazione Well Fare Pordenone coinvolge nel suo essere istituzioni, aziende come la Roncadin e tutto il tessuto connettivo economico e sociale del pordenonese, una realtà come Itaca, molto conosciuta a Pordenone e che conta circa 2000 dipendenti non poteva mancare.

Partecipare corrisponde alla nostra mission: 

“La Cooperativa, senza fini di lucro, ha lo scopo di perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana e alla integrazione sociale delle cittadine e dei cittadini attraverso la gestione di servizi socio-sanitari educativi orientati in via prioritaria, ma non esclusiva, alla risposta dei bisogni di persone in condizioni di svantaggio fisico, psichico e sociale, anziani e minori…”

Come avete deciso di festeggiare il 30ennale della Cooperativa?

Abbiamo scelto di organizzare per i giorni 28-29-30 dicembre un evento nella quale poter vivere un’esperienza artistica e mettersi, letteralmente, nei panni di un’altra persona. La volontà è quella di richiamare l’attenzione sui temi dell’empatia e dell’avere cura di se stessi e degli altri, in coerenza con la propria mission che promuove diritti e valori come la solidarietà, la dignità umana, l’inclusione, l’uguaglianza, la libertà e la salute.

L’evento Mettiti nelle mie scarpe è un’opera d’arte ideata dall’artista inglese Clare Patey Mettiti nelle mie scarpe, presentata da Empathy Museum di Londra e Fondazione Empatia, realizzata in collaborazione con Piano B di Milano.

E consiste in un apparente negozio di scarpe, situato all’Ex Convento di San Francesco, vicino alla storica sede di Itaca, che contiene molto più di semplici scarpe ma anche storie, che parlano di empatia, inclusione, amore, maternità e riscatto, del “semplice e straordinario” che si trova nelle vite di ciascuno di noi. 

Sarà possibile indossare le scarpe delle persone che hanno vissuto queste storie e poter ascoltare la loro vita attraverso la loro voce da ascoltare in cuffia. 

La Cooperativa ha deciso di coinvolgere Fondazione Well Fare Pordenone perché l’evento potesse essere legato al territorio, ma non solo, anche ad una realtà in cui crediamo e in cui rivediamo la nostra mission.

In particolare ha scelto di destinare il ricavato al progetto “Vite da Vivere” promosso dalla Fondazione che ha come obiettivo reperire una casa all’anno da rendere disponibile alle persone con disabilità che sono in uscita da percorsi formativi di autonomia abitativa presso delle case-scuola. 

Qual è il vostro rinnovato impegno di adesione alla Fondazione? 

La nostra volontà è quella di proseguire nella collaborazione con Fondazione Well Fare Pordenone perché ci legano una visione comune e l’impegno verso il territorio, da sempre siamo partecipi alle attività e vogliamo continuare in questo senso, partecipano ai Board e continuando ad investire nella Fondazione.